Pagina:Dizionario mitologico ad uso di giovanetti.djvu/406

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94 Stige. Strabone (a) dice che presso il lago di A- verno era una fonte di acqua dolce, della quale nessu- no voleva bere, credendo che fosse dell'acqua di Stfgé.

Pausania tb) narra che in Arcadia era una lente di acqua limpida, che cadeva da: una rupe altissima, e dopo un. luogo giro si univa al Grati, fiume «fi Àcajs;, ch'era mortale a qualunque specie di animali; che spez- zava i vasi di qualunque materia fossero, e dìscibgfiè- Va qualunque corpo il piik duro, tlsavàsi di quest'acqua per far pruova di coloro, che avevano commessi delitti occulti. Porse da ciò eÌ£» origina la Jayo^a dello Stige, e Fuso, che facevasi delle tue acqué^qe^ giuramenti.

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95 Tantalo. Pindaro (c) lo rappresenta religioso, onesto, umano: dice che il suo delitto non fu che di aver tolto l'ambrosia, ed il nettare dalla tavola degli Dei per farne parte ai mortali. Orazio ne fa il ritrat- to dell' avaro.

TrjUalus a labiis sitièns fugientià captai Fiumi na. Quid rides ? mutato nomine da ia Tabula narratur...

Sat. t. Ub. 1 Anche Macrobio(J) dice che là pena d) Tantalo è tutta allegorica, ed allusiva alla insazia&le avarizia de' ricchi.

Jllos autem epulis ante ora po*iti$ er era dori fame et inedia tabescere, quos magi* VMfcisqm udquirendi <ie$iderìuni òogit praesen^em ■ cóptam non videre, et in afjluentia ihapes, egestatis india pktiuntor nescient* parta rè picere dum egetìt habehtlit:

(a), lib. v (b) in Arcai. \ in. J Oy&pi(ieÌh, (d) ( in Soma* Scip. Ub.i cap. x ) Google