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PAS — 309 PAS che
si sia; no aver ne pase ne regno, met. non aver terren fermo, o non aver terreno che regga; — „ Colui fa una vita zingaresca: non ha terra che lo regga E un giorno a casa e un anno gira il mondo;“ la pase de casa, v. casa; in pase e in guera, v. guera.

Pasqua, sf. pasqua; pasqua rosa, domenica in albis; esser una pasqua, o esser come una pasqua, met. essere fiori é baccelli; confessarse e comunicar se per pasqua, rendere la pasqua.

Pasqual, nome proprio di persona: Pasquale; agg attenente a pasqua, da pasqua, di pasqua; pasquale, pasquereccio.

Pasquin, sin. pasquino.

Passabrodo, sm. colino

Passada, sf. oltrepassata, passata; dar una passada — ad un libro, ecc.: dare una corsa ad, un libro, ecc.

Passadina, sf. passatina; esser passadina — detto di donna: la merla ha passato il Po.

Passagio, sm. passaggio, passo; ripasso; valico, varco; adito; nel senso di spazio lasciato vuoto in un luogo addobbato di sedie, ecc. per passarvi -la gente: andare; esser de passagio, essere di passaggio; usel de passagio, uccello di passo, o uccello migratore.

Passaman, sm. appoggiamento, appoggiatoio; passamano

Passamanier, sm. passamanaio, passamaniere.

Passandoman, avv. dopo domani, doman l’altro, posdomane, posdomani.

Passar, va, e vn. attraversare, passare, transitare, traversare, valicare, varcare; cessare; penetrare; trafiggere; riparare, superare; avanzare, superare; porgere, trasmettere; concedere, somministrare; t. di giuoco: disdir la posta, ’far passo, passare; passar a pie un aqua, guadar l’acqua, o passarla a guado; passar de un, andare -da chi si sia, passare ad uno, o passare da uno: — Passate da mio zio;“ passar per la testa, met. passare per la mente, o passare per l’anima; passar inoservado, passare inosservato; passar sora de qualcossa, met. valicare che che sia, passarci sopra, dissimularla; farsela passar — una voglia, ecc.: attaccare la voglia all’arpione, o attaccarla alla campanella dell’uscio; lassar passar, met. sopportare, tollerare; lassarla passar, o lassarla passar lissa, met. passarla liscia ad alcuno; passarla lissa, met. passarla liscia o passarla pulita; poi passar, può passare; no lassargliene passar una, met. non lasciare cader una, — non lasciar chiodo senza ribadirlo; passar una strada traverso de un altra, incalcare la strada: — „La Via delle acque incalca la Via Stadion;“ a chi presto la ghe monta presto la ghe passa, v. montar.

Passara, sf. specie di burchio; zi. pianuzza passera — pleuronectes italicus.

Passarin, sm, colabrodo, colino, passatoio; covar i passarmi, met. far cantare, — grattare il corpo, o grattar la pancia alla cicala, — levar la . lepre dal bosco, — tastar l’animo di alcuno, — metterlo a leva, — tirargli su le calze, •— far caselle per opporsi, — scalzar uno, o dar intorno •alle buche ad uno; far el passarin. m. de’ giuocatori di carte: fare il passetto.

Passegiada, sf. passeggiata, spasseggiamento, spasseggiata.

Passegiadina, sf. passeggiatina, e quale vilifìcativo: passeggiatuzza.

Passegjar, va. passeggiare, spasseggiare; fare la passeggiata: — „Il dottore fa la passeggiata sotto le finestre della signorina Cecilia.“

Passegier, sm. passeggiere, passeggiero; viandante; agg. fugace, passeggiero, transitorio, veloce.

Pàsser, va. pascere.

Passera, lo stesso che passara.

Passion, sf. afflizione, angore, dolore, mestizia, passione, tormento; afletto, o tendenza a far checchessia; picola passion: afflizioncella; passione veemente: ebbrezza; passione accorali pagnata da forte inquietudine: ango