Pagina:Dodici monologhi di Gandolin.djvu/140

Da Wikisource.
134 la voce

una cara donnina dalla voce azzurra, incantevole, verginale che aveva.... lasciamola lì.... E la voce del dovere? Signore e signori, dove la lasciamo? quella gran voce che ci fa fare tante cose.... che non si dovrebbero fare! E la voce del sangue? Ma ecco che ad un tratto io sento qui l’eco di un’altra voce, la voce del rimorso. Sì, gentili signori e amabilissime signore, il rimorso atroce di averli così lungamente annoiati con la facile pretensione di dire delle cosette originali o almeno graziose, mentre, sia detto inter nos, non ho fatto altro che mettere delle voci.... sconclusionate. Oh se questo pubblico colto e gentile sentisse per la mia audacia, la voce dello sdegno? Come dovrei rimpiangere di non essere nato completamente afono! Basta, basta per questa sera. Io smetto le «voci alte e fioche», ma a patto di sentire