Pagina:Don Chisciotte (Gamba-Ambrosoli) Vol.1.djvu/215

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capitolo xxi. 197


— Oh! quest’è appunto quello che io bramo, ed a questo mi attengo, disse Sancio, perchè già tutte queste maraviglie le ha da operare vossignoria, chiamato il cavaliere della trista figura. — Non ne dubitare, o Sancio, replicò don Chisciotte; perchè nella stessa maniera e per lo medesimo giro di avvenimenti testè da me riferito, pervennero e pervengono tuttavia gli erranti cavalieri a farsi re e imperadori. Resta ora a cercare qual re dei cristiani o dei pagani sia in guerra ed abbia una figlia vezzosa; ma tempo verrà da applicarsi anche a questo, poichè, come dissi, è necessario che l’acquistarsi fama sia prima del comparire alla corte. Un’altra cosa pure mi manca, ed è che dato il caso che il re si trovi in guerra, ed abbia una bella figliuola, e ch’io m’abbia acquistata una incredibile fama per tutto l’universo, non so come potrei provare di essere di stirpe reale, o almeno cugino germano d’imperatore. Il re non mi concederà certamente in isposa la figlia se prima non è chiarito pienamente questo punto, benchè le mie celebri imprese mi dieno titolo sufficiente a questo e a meglio; e da ciò nasce in me il timore di non conseguire quel bene pel cui possesso ho tanto provato il valore del mio braccio. Vero è per altro ch’io discendo da conosciuto lignaggio, che ho siffatti possedimenti che posso esigere cinquecento soldi di riparazione1; e potrebbe essere che il savio da cui sarà scritta la istoria mia innalzasse la mia parentela e la mia discendenza per modo da costituirmi quinto o sesto nipote di re. Hai da sapere, o Sancio, che v’hanno al mondo due sorta di lignaggi: l’uno che riconosce e fa derivare la discendenza da principi e monarchi consunti a poco a poco dal tempo e finiti in punta come piramidi; l’altro che trae il suo principio da gente bassa e va innalzandosi a grado a grado fino alla gran signoria: di guisa che in questo solo consiste la diversità, che gli uni furono e più non sono; e gli altri sono quelli che non furono. Io potrei essere uno di questi; chè quando si avesse rivangato ben bene, si troverebbe la mia derivazione celebrata e famosa da poter soddisfare il re e determinarlo a divenire mio suocero; ad ogni modo poi la infanta mi amerà così fortemente, che in onta al suo genitore, benchè sapesse con sicurezza ch’io fossi figlio di un acquaiolo, mi riceverebbe per suo signore e suo sposo: e qui entra benissimo il caso di rapirla e condurla dove meglio mi sarà in grado; chè poi il tempo o la morte metterà fine allo sdegno de’ suoi parenti.


  1. Secondo le antiche leggi del Fuero-Fuego e i Fueros di Castiglia il nobile offeso nella persona o nei beni poteva pretendere una riparazione di 500 soldi. Il plebeo non poteva domandarne più di 300.