Pagina:Don Chisciotte (Gamba-Ambrosoli) Vol.1.djvu/379

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capitolo xxxiii. 361

conchiudendo essere assai più riprovevole la pazzia e la confidenza di Anselmo che la sua poca fedeltà; e se avesse potuto scolparsi verso Dio con sì vero fondamento come verso gli uomini, non avrebbe temuto castigo per la sua colpa. Insomma la bellezza e la bontà di Camilla, congiuntamente alla occasione che l’ignorante marito gli aveva porta, diedero il crollo alla lealtà di Lotario. Quindi senza por mente ad altro fuorchè a quello cui lo faceva inclinare il proprio piacere, dopo tre giorni di continuo conflitto contro sè stesso, cominciò a parlare amorosamente a Camilla: la quale vedendo il grave turbamento e udendo le affettuose sue espressioni ne restò attonita, ed altro non fece che partirsi dal sito ove trovavasi per entrare nelle proprie camere senza rispondergli una sola parola. Lotario non perdè la speranza che sempre nasce congiuntamente all’amore; anzi incalorì maggiormente per modo che la buona donna per torgli occasione, stabilì d’inviare in quella notte medesima, come fece, un suo servitore ad Anselmo con un biglietto del seguente tenore.


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