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tese in quella città; perchè pubblicamente si dice che Lotario, quel grande amico di Anselmo, il ricco abitante a San Giovanni, se ne fuggì nella passata notte con Camilla moglie del detto Anselmo, la quale in fatti è sparita. Questo disse una servente di Camilla che fu colta nella stessa notte dalla giustizia nell’atto che calavasi giù da una finestra della casa di Anselmo con due lenzuola aggruppate. A me non è noto per disteso come sia passato l’affare, e so soltanto che la maraviglia è universale nella città per tale avvenimento, poichè nessuno poteva attendersi un simil fatto dalla grande amicizia che passava fra quei due, e che giunta era a sì alto grado, a quanto ne dicono, ch’erano chiamati i due amici. — Sapreste per avventura, disse Anselmo, a qual parte siansi avviati Lotario e Camilla? — Neppure per sogno, disse il cittadino, tuttochè la giustizia per trovarli abbia fatte le più diligenti perquisizioni. — Andatevene pur con Dio, signore, gli disse Anselmo. — E con Dio restatevi„, soggiunse il cittadino partendo. Ricevute a questo modo sì dolorose