e farsi riconoscere per colui che di mia commissione doveva condurla in terra di Cristiani, e dirle che ne vivesse sicura e di buon animo, non gli fu possibile farlo, perchè le More non si lasciano veder mai nè da Mori nè da Turchi a meno che non sieno loro mandati dal marito o dal padre. È bensì loro permesso di trattare cogli schiavi cristiani più di quello che si converrebbe, ed a me sarebbe doluto che il rinnegato le avesse parlato, perchè forse l’avrebbe posta in somma apprensione, vedendo che il suo affare andava per le bocche di costoro; ma Iddio che disponeva le cose altramente non favorì questo buon desiderio del nostro rinnegato; il quale vedendo che con tanta sicurezza si andava e tornava da Sargello da potervi dar fondo ad ogni suo piacere, e conoscendo che il Tagarino suo compagno s’uniformava pienamente ai voleri suoi, ed in oltre ch’io era già riscattato, sicchè niun’altra cosa mancava fuorchè cercare alcuni pochi cristiani i quali vogassero al remo, mi disse che scegliessi quelli che doveano seguitarmi, e che li tenessi