Pagina:Don Chisciotte (Gamba-Ambrosoli) Vol.1.djvu/50

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32 don chisciotte.

e leggendo il suo manuale, a modo come se recitasse qualche divota orazione, a mezza lettura alzò la mano, e gli diede un gran scappellotto, poi colla sua medesima spada una gentil piattonata, mormorando fra i denti come uno che recitasse qualche preghiera. Fatto ciò, comandò ad una di quelle dame che gli cingesse la spada, la qual cosa essa eseguì con molta disinvoltura e buon garbo, chè veramente era difficile contenersi dal ridere a ogni passo della cerimonia: ma le prodezze che aveano veduto eseguire dal novello cavaliere mettevan freno agli scherzi. Nel cingergli la spada, la buona signora gli disse: “Dio faccia che la signoria vostra riesca il più fortunato dei cavalieri, e ch’abbia gloria in ogni cimento„. Don Chisciotte allora la richiese del suo nome per sapere a cui fosse tenuto di tanto favore, divisando di farla partecipe dell’onore che meritar si potesse mediante il valore del suo braccio. Rispose ella con molta modestia, che chiamavasi la Tolosa, figliuola d’un ciabattino originario di Toledo, il quale faceva il suo mestiere nelle bottegucce di Sancio Bienaja, e che lo avrebbe servito e tenuto per signore dovunque avesse avuto la sorte d’avvenirsi in lui. Le replicò don Chisciotte che gli facesse il favore per l’avvenire di pigliarsi il don, chiamandosi donna Tolosa; ed essa glielo promise. Lo stesso colloquio tenne coll’altra donzella, che gli mise lo sprone; la domandò del suo nome, ed essa rispose che chiamavasi la Molinara, e ch’era figliuola d’un onorato mugnajo d’Antechera. A questa pure domandò don Chisciotte il favore che chiamar si facesse donna Molinara, offrendosele ad ogni suo servigio e favore. Compiute poscia colla più gran fretta le cerimonie non mai vedute prima d’allora, don Chisciotte non volle tardare pur un momento a mettersi a cavallo per andare in traccia di venture. Posta quindi senza indugio la sella a Ronzinante vi salì sopra, ed abbracciando il suo albergatore gli disse le cose più strane del mondo (ringraziandolo senza fine del favore di averlo armato cavaliere), e tali che non sarebbe possibile riferirle a dovere. L’oste oltremodo voglioso di vederlo fuori dell’osteria, rispose con non minore ampollosità, ma con più brevi parole, e senza chiedergli pagamento dell’alloggio lasciollo andare alla sua buon’ora.