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Pagina:Don Chisciotte (Gamba-Ambrosoli) Vol.1.djvu/555

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capitolo xlviii. 537

servi suoi che se n’andassero all’osteria (ch’era poco discosta) e provvedesse di che mangiare per tutti, giacchè disegnava di trattenersi in quel sito. Frattanto vedendo Sancio che poteva parlare al suo padrone senza la perpetua vicinanza del curato e del barbiere, che gli erano sospetti, si accostò alla gabbia dove stavasi rinserrato e gli disse: — Signor mio, per iscarico della mia coscienza Immagine dal testo cartaceovoglio dire ciò che passa intorno all’incantamento di vossignoria. Sappia che questi due che vengono col viso coperto, sono il curato


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