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164 don chisciotte

     Mi donò sorte non ria;
     Nè più a me fece ritorno
     Molto o poco il ben di pria.

O Fortuna, tu mi vedi
     Già da secoli a’ tuoi piedi;
     Deh mi rendi al primo stato!
     Oh! quant’io sarei beato
     Se ’l mio fu tornasse all’è.

Altra gioia ed altra gloria
     I’ non vo’; nè coglier tento
     Altra palma, altra vittoria,
     Fuor che riedere al contento
     Di cui m’ange la memoria.

Se, Fortuna, m’addurrai
     A quel ben ch’io già provai
     Temperando il tuo rigore,
     Godrò allor del tuo favore
     Senz’ attendere il sarà.

Ahi! pur troppo già m’avvedo;
     L’impossibile ti chiedo!

Corre il tempo, e vola e va,
     Nè mai più ritornerà.
     E follia sarebbe il voto
     Che restasse il tempo immoto
     O venisse il tempo già.

Viver sempre in dubbia sorte
     Fra speranza e fra timore
     Ognun sa ch’è un’altra morte;
     Ben fa dunque chi sen muore
     E al dolor chiude le porte.

Util fora assai per me
     Il finir.... ma no, non è,
     Se ragione il ver m’addita,
     Mentre il cor dubbioso sta,
     Il timor mi tiene in vita;
     Di quel ch’essere potrà.