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capitolo xxii | 207 |
don Chisciotte, il quale le proferiva con tanta forza come se uscite fossero dalle sue viscere dopo il più tormentoso e inesplicabile affanno. Lo pregarono che spiegasse i suoi detti, e che desse conto di ciò che in quell’inferno avea veduto. — Inferno lo chiamate? disse don Chisciotte: voi gli date tal nome perchè non lo avete veduto„. Dimandò poi qualche cosa da mangiare, giacchè avea grandissima fame, e gli distesero la invoglia del compagno sopra la fresca erbetta; trassero quanto occorreva dalle bisacce, e seduti tutti e tre in santa pace e compagnia merendarono e cenarono ad un tempo. Sparecchiata la invoglia, disse don Chisciotte della Mancia: — Nessuno si alzi, ed ascoltatemi, figliuoli miei, tutti attenti„.