conto della sua istoria com’è di dovere, chè odioso è sempre qualunque paragone, e non si dee mettere a confronto questa con quella. La senza pari Dulcinea del Toboso è quello che è, e la signora Belerma è chi è e chi è stata; e basti così. Al che mi rispos’egli: Signor don Chisciotte, perdonimi, vossignoria, chè confesso di essere caduto in errore, e ho detto male nell’asserire che la signora Dulcinea sarebbesi appena pareggiata alla signora Belerma, perchè avendo scoperto in voi il suo cavaliere avrei dovuto mordermi la lingua prima di porla a confronto con altri che col cielo. La soddisfazione ch’io ebbi dal gran Montèsino mise tranquillità