Pagina:Don Chisciotte (Gamba-Ambrosoli) Vol.2.djvu/281

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capitolo xxix 271

non l’intenda per non esser tu obbligato a saper di latino, nè ad essere letterato, nè essendo tu di quelli che presumendo di sapere sono affatto ignoranti. — Le bestie sono legate, replicò Sancio, ed ora che abbiamo a fare. — Chè? rispose don Chisciotte, segnarci, e andarcene; voglio dire imbarcarci, e tagliar la fune a cui questa barca è raccomandata„. In ciò dire vi saltò dentro; Sancio, che lo seguitò, tagliò il funicello, e la barca andava lentamente scostandosi dalla riva. Quando Sancio si vide in mezzo al fiume ed alquanto distante dalle sponde cominciò a tremare per lo spavento di andar a perdizione; ma nessuna cosa gli diè tanto affanno quanto l’udir il raglio del suo leardo, e il vedere che Ronzinante faceva ogni sforzo per isciogliersi. Tosto disse al padrone: — Sento l’asino che raglia per lo dolore che gli reca la nostra lontananza, e Ronzinante procura di mettersi in libertà per venirci dietro. Ah no, carissimi