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stati dichiarati nemici nostri, chè come quelli che sono i folletti delle anticamere, e ci hanno di continuo sott’occhio, negl’intervalli nei quali non dicono la corona (che sono lunghi), si trattengono a mormorare di noi disotterrandoci le ossa e sotterrandoci la riputazione. Sappiano però codesti legni movibili, che a loro marcio dispetto noi abbiamo a vivere nel mondo e ad essere accolte nelle signorili famiglie anche se vi moriamo di fame, e se copriamo di nera tonaca le nostre delicate o non dilicate carni. — Come, disse Sancio, nei giorni di processione si coprono con tappeto i monti delle spazzature. — Oh, continuava a dire la matrona, se mi lasciassero fare, e il tempo lo permettesse, io m’impegnerei di provar ad evidenza non pure a chi adesso mi ascolta, ma sì bene al mondo tutto, come non vi è su questa terra virtù che non alligni in cuore di matrona. — Per me, disse la duchessa, credo che la mia buona donna Rodrighez dica il vero, ed abbia pienissima ragione, ma mi pare che le convenga di rimettersi a circostanza più opportuna per parlare di sè e delle altre matrone, e così ribattere la mala opinione di quel tristo speziale, e sradicare quella che sta in petto al gran Sancio Panza„. A questo punto Sancio disse: — Dopo che ho cominciato ad aver certi fumi da governatore mi ho allontanati i giramenti di capo da scudiere, e non darei un fico secco per quante matrone si trovano sulla terra abitata„. Questo discorso matronile sarebbesi tirato in lungo se non si fosse udito nuovamente il suono dei pifferi e dei tamburi che annunziava l’arrivo della matrona Do-