Pagina:Don Chisciotte (Gamba-Ambrosoli) Vol.2.djvu/563

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capitolo lxii 553

delle più rare venture o, a meglio dire, novità che immaginare si possano, a condizione però che vossignoria mi giuri che quanto dirò resterà depositato negli ultimi stanzini della segretezza. — Lo giuro, rispose don Chisciotte, e per maggiore sicurezza vi metterò anche di più una lapide sopra, perchè voglio che sappia la signoria vostra, signor don Antonio (già sapeva il suo nome), che adesso ella parla con tale persona che ha bensì orecchie per ascoltare, ma non lingua per favellare: sicchè può vossignoria trasfondere nel mio ciò che rinchiudesi nel suo petto, e for conto di aver seppellito ogni cosa negli ultimi abissi del silenzio. — Sulla fede di questa promessa, rispose don Antonio, voglio che vossignoria resti trasecolato di quanto vedrà che sto facendo per procurare alcun alleviamento alle pene che provo, non avendo a chi versare in seno i miei segreti: chè tali non sono da essere comunalmente confidati.„ Stava don Chisciotte ansioso di conoscere il successo e il fine di tanti preamboli; e in questo, pigliandogli don Anto-

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