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210 i marmi - parte seconda


ancóra: io avrò paura e mangerò. — Volete voi altro? che la si lasciò imbecherare e armossi; e io, meglio che io potetti, gli allacciai l’arme indosso con i braccialetti e l’elmetto in testa con la visera alzata e un stocco ne’ fianchi, e la feci pigliare in mano una labarda e cominciare a gridarmi: — Tristo ribaldo, tu gli mangerai, se tu crepassi; io voglio che tu gli mangi! — (in fine l’amore, sia di che sorte voglia, fa far mille pazzie) — questa labarta ti ficcherò io in corpo, se tu non gli mangi. — Súbito che la fu entrata in questo laberinto, saltai fuori del letto e gridai alla vicinanza quanto mai n’aveva nella canna della gola: — Correte, correte, correte! — Pensate che gli va poca levatura a fare correre il vicinato: in un baleno fu ripiena la camera e la casa; e io nel letto a piagnere: — O poveretto a me, che sto in fine di morte e questa mia zia è impazzata e ha fatto tutti questi maccheroni e poi s’è armata come voi vedete, e s’io non gli mangio, la mi vuole amazzare: oimè poveretto, oimè! — Súbito le brigate gli messero le mani adosso, ché per la stizza la faceva tante pazzie e diceva a me e loro tante villanie che voi saresti stupiti. Alla fine, quanto piú diceva piú l’avevano per matta spacciata; e la legarono; poi ne seguí mille bei dialoghi fra lei e me. Io la spacciai per pazza e messi mano su la roba e cominciai a trionfare e andai al soldo, e feci e dissi, e dissi e feci quel che io volli. Onde allora si messe in uso un certo modo di dire: quando uno vorrebbe qualche cosa che non è dovere, come volli io dalla mia zia, e’ se gli dice súbito: «Ehi, maccherone, torrestila tu?». Ci son poi certi dotti in lingua toscana che non direbbon mai «Ehi, maccherone», per non dir come i fiorentini plebei, ma dicono in quello scambio: «Ehi, bietolone, minestrone, pappalefave, ghignaceci, pincione», e simil pappolate, proprio proprio da maccherone.

Verdelotto. Tu m’ha’ fatto venir voglia di quei maccheroni che sono in Francia: oh e’ sono buoni!

Zinzera. Mangiatevegli; chi vi tiene? L’ore son tarde; andiancene.

Verdelotto. Piacemi, perché ho sete.