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108 i marmi - parte terza


Bernardone. Bisogna pur dir qualche cosa ancóra a me e non attender tanto a sere Scipione. Vedete questa mia mensale come ella è larga? piacevi ella cosí?

Pedante. La mi piacerebbe, se voi mi donassi qualche gioia di valuta. Io vi dirò bene che voi l’avreste da fare secondo che ella mostra. La mensa della mano, acciò che meglio l’intendiate, significa la complessione di esso uomo, secondo che lui ha inclinazione a diverse cose; perché, come è stato detto, la linea mensale dinota tutto il corpo: quando, adunque, la linea del capo s’aprossima molto alla linea mensale, non procede da altro se non da difetto del caldo naturale, che non ha potuto debitamente allargare le dette linee; e, cosí, il contrario, quando sono troppo discostatesi, significa esso caldo esser superfluo, e, quando mediocremente son separate, denota il caldo esser temperato. Come, adunque, l’avarizia procede da complession troppo fredda, cosí la prodigalitá viene dalla complessione troppo calda e la liberalitá da temperata: voi sète prodigo, in quanto alla mano, e io son prodighissimo a cicalare e vorrei diventare avaro, ciò è andarmene a casa.

Sandro. Una a me, e poi andate dove voi volete. Io fui da giovane prodigo, ora son misero; ma ho un animo di donare via ogni cosa. Che dite voi del fatto mio?

Pedante. Mostratemi la mano.

Sandro. Eccola; ma l’è un poco gessosa, perché ho formato non so che teste.

Pedante. Non importa: io ho da veder cose grandi e ampie, non segnuzzi.

Sandro. Ditemi la cosa come ella sta a punto.

Pedante. Il discender della mano, della mensale, significa il principio della vita, perché l’uomo nasce piccolo e basso e continuamente procede crescendo nel suo intelletto e nell’operazion sue insino alla morte: imperò il discenso della mano mostra il principio della vita e lo ascenso la fine, ciò è la vecchiezza; il mezzo della mano fra l’una e l’altra parte mostra il mezzo della vita. Dove, adunque, queste linee sono ampie, in quel tempo che significa quella parte, dinota l’uomo esser largo,