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14 i marmi - parte terza


grande, che voi mi doniate la sera inanzi qualche cosa, altrimenti non ne fie nulla. — Son contento — disse lo scalco. E seguitò di dire le sue bugiette e il famiglio a testimoniare il fatto di sí. Accadde che una mattina il padrone si determinò di dirne una che passasse tutte, e chiamò il servitore quando se ne andava al letto: gli fece sapere come la sequente mattina egli voleva squadernare un gran bugione; e acciò che egli gne ne avesse da raffermare, gli faceva un presente; e quivi, cavatosi un paio di sudice e sporche brache, ricamate di zafferano di Culabria, tessute per mano di Tamagnino e cucite da Metamastica sua sorella, mirabili, ma non finite, perciò che ve ne mancava molti pezzi per segnal d’esser nuove, il servitore le prese con un dire: — a buon rendere! — Eccoti il giorno seguente che ’l buon bugiardone si messe a dire come egli aveva fatto prove grande in lanciare un palo di tre mila libre, che il suo servitore da una testa non lo poteva alzare, non che levare per trarlo. In quello che egli aspettava d’essergli raffermata la cosa, e che dicesse: — Egli è vero, né ancor dieci uomini lo alzerebbon di terra — ei rispose con dire: — Che palo è cotesto che voi dite? Ricordatevi bene che ieri voi non traeste palo altrimenti. — Egli accennava di sí e il famiglio di no; onde la bugia cominciò a pigliare il volo; talmente che ’l padrone, stizzatosi, disse: — Di’ che l’è vera, poltrone! — Alla fé, messere — rispose il famiglio — che l’è troppo sconcia bugia a raffermare, questa; per sí cattivo paio di brache far vergogna al mio paese! — e gne ne gettò lá in presenza di tutti in terra, dicendo: — Trovate un altro, che per sí poco pregio facci simil ufficio, ché io per me non ci son buono. —

Peregrino. Oh l’è bella ed è fatta a mio proposito. Se voi volete che io affermi che favellino le figure di marmo, fate conto di darmi qualche cosa; altrimenti a posta di non nulla non giurerò sí fatta bugia.

Fiorentino. Avete ragione: qualche cosa sará; intrate in casa.