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i marmi - parte terza 17


Neri. Debbe esser un valente teologo: come è possibile che a una lettera venuta a caso egli vi faccia sí bella comentazione? Benedetto sia egli! Finite il restante, ché io non potrei udir cosa che mi dilettasse piú.

Giorgio. Il velo bianchissimo e impalpabile è la puritá della celeste patria, che noi veggiamo al punto estremo e spaventa la carne, la qual teme la sua perdita e gli duole di lasciar l’anima che vuol salire a quella chiarezza; ma l’angelo di Dio, che comanda che si lasci il morto e che si ripigli il vivo, fa far súbito la separazione alla natura e rende al cielo la sua parte e alla terra similmente la sua: in questo il corpo riman cieco della luce immortale e il sonno della morte l’assalta. Oh felici coloro che s’adormentano nel Signore!

Michele. State saldo, maestro Giorgio; non esponete piú di cotesta, se prima non leggete il restante della lettera; perché non ne fu letta piú ai Marmi, quella sera.

Neri. Fia meglio che egli esponga prima l’altre, tanto quanto ne fu letto, e poi leggeremo tutto l’intero delle lettere ed egli dirá quel che disse sopra di quelle di mano in mano il padre.

Michele. Come vi piace, fia meglio: all’altra lettera, adunque.

Giorgio. La nave con gli uomini dentro, che vogliano andare agli antipodi, significa la nave di Pietro, ciò è la chiesa e le sante ordinazioni del sommo pontefice; onde i cristiani vi son dentro: ma, non contènti, come stolti, di questa navigazione ecclesiastica, vogliono andare a nuovi mondi, paesi e altri ordini di vivere e si mettono in viaggio e per camino ritrovano un’isola, interpetrata per la curiositá dell’opinione, e qui, lasciato in porto la nave, ciò è abandonando la chiesa, si mettano per quell’isola, onde caggiono nell’ombra dell’eresia, che gli conduce come fantasma, come ombra, come fantasia, senza veritá alcuna, in un’ampia caverna, che è la dottrina degli eretici, che tiene un grandissimo spazio. Ecco il cristiano che si trova negli errori dell’eresia ed entra nel numero de’ morti, perché lá non sono se non sepulcri, che significano che gli eretici son morti