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i marmi - parte terza 37


ALLEGORIA SOPRA LA NAVE

scritta nella seconda parte

a faccie 226-228 del volume I.

Nuova descrizione della Fortuna, varii effetti che ella fa, quanto la sia ricca e potente, che abitazione la tiene, e le sue merci quanto le sien dannose alla fine: onde l’uomo può, conoscendo questi cattivi suoi portamenti, astenersi dalla sua fallace lusinga e promesse senza fondamento alcuno.

Giorgio e Neri Paganelli.

Giorgio. Ben che non ci sia messer Michele, non resterò per questo di non vi dire il restante di que’ due principii delle due altre lettere; quando saremo insieme, comodamente dirò l’avanzo: in tanto voi l’avrete ragguagliato di questo che io vi dirò ora.

Neri. Ancóra che io abbi da fare, perché ho desiderio d’udir nuove cose, lasciarò per ora le faccende e ascolterovvi. La terza lettera contiene quella nave che arrivò in porto, sí bella, con sí ricche spoglie, che lasciò tante confezioni, oro, argento e gioie: dite, adunque.

Giorgio. La nave, dice il padre che non è altro che la stanza o la casa della Fortuna; e sta benissimo, fondata sopra una nave, che del continuo sta in moto, continuamente è dall’onde battuta in acqua, del continuo posata dove ogni fondamento è nulla. L’esser gran navilio non vuol significar altro che la sua ampia abitazione. Questa non è nuda, ma vestita; questa non è calva dietro nella collottola né ha i capelli dinanzi sul ciuffetto, ma è in tutto bellissima e ornata; non può pigliarla alcuno né tenerla, ma bisogna che le piaccia di venire con il