Pagina:Doni, Anton Francesco – I marmi, Vol. II, 1928 – BEIC 1814755.djvu/44

Da Wikisource.

i marmi - parte terza 39


ma l’è come io v’ho detto la cosa. Un’occhiata se ne cava del fatto suo generalmente quando la viene in porto; nel quale bisogna stare attento e non si spiccar mai da quella nave insino a tanto che la si parte, perché, come se gli volta la fantasia, la toglie su e netta: l’è poi femina, che significa come dir persona testericcia, e dá a chi gli piace. Egli v’è stato tale uomo da bene, secondo che ’l padre trova scritto su’ libri, che non s’è mai discostato da bomba, ed ella non ha mai voluto gettar giú nulla; come egli s’è punto punto fatto da parte o ritirato indietro, e che vi sia venuto qualche gaglioffo, súbito ella ha fatto gettar giú ricchezze e tesori ed è sparita via: cosí il buon uomo s’è trovato con le mani piene di mosche.

Neri. Cotesta è una mala femina; e se mai io ho da far dipingere una Fortuna, voglio cotesta istoria, perché l’è nuova, e non vo’ far quella che ha bendato gli occhi e siede sopra il mondo con que’ goffi fantocci a torno: il padre la debbe aver cavata di qualche libro greco.

Giorgio. Se la fusse nuda, come potrebbe ella dare tante ricchezze? Io credo che tutti i tesori che sono in mare la gli facci metter nella sua nave, e, quando la ne vuole, la facci affondare i navilii dove vi son sopra tante ricche spoglie.

Neri. Forse anche che sí: i suoi beni son tutti oro, argento, gioie e altre mobilie che vanno e vengano.

Giorgio. Nel partir che fece la nave, la Fortuna scagliò fuori gran numero di confezioni, e in quelle erano, dopo il dolce, gioie e pietre preziose.

Neri. Che significan elleno?

Giorgio. Vuol dire che le gioie sono una certa dolcezza dilettevole e pasto da plebe, ciò è che a’ plebei basta vederle.

Neri. E non l’avere, eh?

Giorgio. Messer si.

Neri. Buona sposizione!

Giorgio. Adagio, udite pure il resto: voi sapete che le gioie sono pregiate a opinioni e che le vogliono piú assai in mano a un ricco che a un povero.

Neri. È verissimo: io ne vorrei avere assai, per farne buon mercato.