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82 i marmi - parte terza


calde lagrime che stretti prieghi, per Dio mercé chiedendo, con assai singolti da rompere ogni duro core. Il barone, che non era di smalto, anzi di carne, sentí due colpi in un sol trarre d’un arco, il primo di pietá e di compassione, l’altro d’amore e di libidine; e, d’una parola in l’altra trascorrendo, si quietò con questo patto, di godere, alcuna volta, parte dei beni dal paggio felicemente posseduti. Cosí, restato la femina contenta, esso quieto e il paggio allegro, piú e piú giorni goderono la dolcezza che passa ogni piacere umano. La fortuna, nimica dei contenti, la qual non sa conservare lungo tempo la felicitá in uno stato, non gli bastò solo aver fatto il primo e il secondo inconveniente, l’uno e l’altro brutto, che la vi aggionse il terzo, bruttissimo: e questo fu che un frate, capellano della donna, assai disposto della persona, era solito passare nella anticamera a ordinare i suoi misteri, e, trovato chiuso la strada e tardando l’ora di far l’offizio suo, con una ordinaria prosonzione, per alcune scale secrete nell’anticamera pervenne; e, ascoltando piú volte all’uscio che in quella entrava e spesso ritornandovi, avenne che aperto lo trovò, ma molto bene accostato, e con la mano pianamente aprendolo alquanto, comprese che ’l familiare barone con la signora a grande onore se ne giaceva e d’ogni desiderio suo dolcemente si contentava; ed essendo alquanto desideroso di far tal viaggio esso ancóra, pensò piú modi che via prender doveva a questo fatto. Onde, uscito il barone del letto e della camera partito, súbito il frate senza punto dimorare se n’andò al letto della madama e gli disse: — E’ sono piú anni, illustre signora mia, ch’io servo l’onorato barone vostro consorte, e la servitú, ch’io ho fatto seco, per altro non è stata se non mediante la bellezza ch’è posta nell’angelica faccia e ne’ lucenti e folgoranti lumi de’ bei vostri occhi; e perché l’amore ch’io vi porto non ha termine né luogo, non ha alito ancor rispetto a religione o a condizion mia e con l’ardore de’ vostri vivi razzi sí forte m’ha assalito che piú volte, tratto dalla strada dell’impossibile, sono stato vicino ad amazzarmi, e, fatto di tal caso deliberazione risoluta, non ci andava guari di tempo che esequivo la crudeltá in me; ma, veduto Amore