Pagina:Dopo il divorzio.djvu/153

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celebrato il matrimonio religioso. E perciò non eravamo marito e moglie? Nessuno diceva niente, e Dio, che vede le circostanze della vita, non si offendeva...

— Ma vi ha punito! — disse zia Porredda.

— Questo sta a vedersi — strillò zia Bachisia, che cominciava a schizzar fiele. — O per questo o per la morte di Basilio Ledda.

— In tal caso avrebbe castigato soltanto Costantino...

— Ebbene? — disse la strega dagli occhi verdi trionfanti. — Non vuol dire che il castigo di Giovanna mia è finito, se Dio le manda la fortuna di sposarsi ad un giovine che le vuol bene, che le farà dimenticare ogni dolore sofferto?

— E ricco! — osservò zio Efes Maria. E non si sapeva se parlasse sul serio o per sarcasmo.

Giovanna aveva perduto il filo del suo discorso, ma volle concludere lo stesso, con voce dolce ed umile:

— Ah, zia Porredda mia! voi non sapete! Dio vede i cuori: Egli mi perdonerà, se vivrò in peccato mortale, perchè la colpa non sarà mia. Io vorrei ben sposare religiosamente, ma non si può.

— Perchè sei già sposata ad un altro, figlia del diavolo!

— Ma se questo è come morto, ditemi voi? Se questo non può aiutarmi a vivere! Se gli uomini della giustizia, che sono istruiti e sentono le necessità della vita, sciolgono il matrimonio civile, perchè gli uomini di Dio non potrebbero sciogliere il matrimonio religioso? Possibile che non la capi-