Pagina:Doveri dell'uomo di Giuseppe Mazzini, Londra, 1860.djvu/22

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mini che cangiarono la rivoluzione del 1830 in una sostituzione di persone ad altre persone, e, a modo d’esempio, fecero dei cadaveri dei vostri compagni di Francia, morti combattendo nelle tre giornate, uno sgabello alla propria potenza: tutte le loro dottrine, prima del 1830, erano fondate sulla vecchia idea dei diritti, non sulla credenza nei doveri dell’uomo. Voi li chiamate in oggi traditori ed apostati, e non furono che conseguenti alla loro dottrina. Combattevano, con sincerità, il governo di Carlo X, perchè quel governo era direttamente nemico alla classe d’onde essi uscivano, e violava, e tendeva a sopprimere i loro diritti. Combattevano in nome del ben essere ch’essi non possedevano quanto pareva loro di meritare. Alcuni etano perseguitati nella libertà del pensiero; altri, ingegni potenti, si vedevano negletti, allontanati dagli impieghi che occupavano uomini di capacità inferiore alla loro. Allora anche i mali del popolo li irritavano. Allora scrivevano arditamente e di buona fede intorno ai diritti che appartengono a ogni uomo. Poi, quando i loro diritti politici e intellettuali si trovarono assicurati, quando la via agli impieghi fu loro aperta, quando ebbero conquistato il ben essere che cercavano, dimenticarono il popolo, dimenticarono che i milioni, inferiori ad essi per educazione e per desiderii, cercavano l’esercizio d’altri diritti e la conquista d’un altro ben essere, posero l’animo in pace e non si curarono d’altri che di sé stessi. Perchè li chiamate traditori? Perchè non chiamate invece traditrice la loro dottrina? Viveva e scriveva nello stesso tempo in Francia un uomo che non dovete dimenti-