Pagina:Doveri dell'uomo di Giuseppe Mazzini, Londra, 1860.djvu/94

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mento che intravedevano e la breve povera vita dell’individuo, sentirono il bisogno d’un termine intermediario tra l’uno e l’altro, fra l’uomo e Dio, e non possedendo l’idea dell’Umanità collettiva, ricorsero a una incarnazione divina: dichiararono che la fede in essa era sorgente unica di salute, di forza, di grazia, all’uomo.

Non sospettando la rivelazione continua che scende da Dio sull’uomo attraverso l’Umanità, credettero in una rivelazione immediata, unica, scesa ad un tempo stesso determinato, e per favore speciale di Dio. Videro il legame che annoda gli uomini in Dio, non videro quello che li annoda qui sulla terra nell’Umanità. Poco importava la serie delle generazioni a chi non sentiva come l’una agisse sull’altra; s’avvezzarono dunque a non contemplarle; s’adoprarono a staccar l’uomo dalla terra, dalle cose concernenti l’Umanità intera, e finirono per mettere in opposizione la terra, che abbandonarono ad ogni Potere di fatto e che chiamarono soggiorno d’espiazione, e il cielo a cui l’uomo poteva, per virtù di grazia e di fede, salire, e dal quale esiliarono per sempre chi ne mancasse. La rivelazione essendo per essa immediata ed unica in un dato periodo, ne dedussero che nulla poteva aggiungervisi e che i depositari di quella rivelazione erano infallibili. Dimenticavano che il fondatore della loro religione era venuto, non ad annientare la legge, ma a continuarla, aggiungendovi. Dimenticavano, che in un solenne momento e con un sublime istinto dell’avvenire, Gesù aveva detto: Io vi dico le cose che voi potete in oggi intendere e praticare; ma verrà dopo me lo spirito di verità, e vi