Pagina:Doveri dell'uomo di Giuseppe Mazzini, Londra, 1860.djvu/96

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ottengano il più alto sviluppo possibile nella sfera del pensiero e dell’azione. Esiste dunque una Religione universale della natura umana».

Quell’uomo aggiungeva che questa religione universale, questa Unità del mondo doveva avere chi la rappresentasse: e accennava a Roma, la Città Santa, le di cui pietre, ei diceva, erano meritevoli di riverenza.

L’uomo che scriveva quelle idee aveva nome DANTE. Ogni città d’Italia quando l’Italia sarà libera ed una, dovrebbe innalzargli una statua, però che quelle idee contengono in germe la Religione dell’Avvenire. Egli le scriveva in libri latini e italiani che s’intitolavano: Della Monarchia e Convito, difficili a intendersi ed oggi negletti anche dagli uomini che si dicono letterati. Ma le idee, cacciate una volta che siano nel mondo dell’intelletto, non muoiono più. Altri le raccoglie anche dimenticandone la sorgente. Gli uomini ammirano la quercia: chi pensa al germe dal quale esciva?

Il germe che Dante cacciava fruttò. Raccolto e fecondato di tempo in tempo da qualche potente intelletto, si svolse in pianta sul finire del secolo passato. L’idea del Progresso siccome Legge della Vita accettata, sviluppata, verificata sulla storia, confermata dalla scienza, diventò bandiera dell’avvenire. Oggi non v’è ingegno severo che non la ponga a cardine de’ suoi lavori.

Oggi sappiamo che la Legge della Vita è PROGRESSO: Progresso per l’individuo, progresso per l’Umanità. L’Umanità compie quella Legge sulla terra; l’individuo sulla terra ed altrove. Un solo Dio; una