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La conseguenza di tutte queste varie incriminazioni fu il menzionato rigore della censura contro le pubblicazioni piccolo russe. Per i libri laici questo rigore è già cessato, ma per i libri ecclesiastici, la censura dei quali è nelle mani del clero, l’impedimento dell’anno 1863 dura ancora, sicchè la traduzione de’ quattro evangelii, approvata nell’anno 1863 dall’Accademia delle lettere e delle scienze in Pietroborgo, non potè stamparsi in Russia ed uscì invece a Vienna.
Alcuni anni dopo cessata la rivista Oçnova, cessarono pure i lavori etnografici e storici sulla vita popolare in Russia meridionale, se si eccettui una eccellente raccolta di proverbi, fatta dal sig. Nomis (Pietroburgo, 1864) e de’ documenti storici, editi dalle commissioni archelograche in Pietroburgo (redazione del Kostomarov) ed in Kijev. (red. prima prof. Ivanishoff ora prof. Antonovitch. La Commissione di Kijev, stampando (1846-1864) 10 vol. de’ monumenti e annali de’ contemporanei piccolo russi XVII-XVII (la principale è del Velilshko 4 vol.) e 10 vol. (1859-1870) dell’Archivio della Russia Occid. Meridionale (3 vol. ne sono sotto torchi) ha, possiamo dire, scoperta la storia interna di questo importante paese. Ma a poco a poco il lavoro scientifico sulla nazionalità piccolo-russa negli ultimi anni è stato di nuovo ripreso dalla stampa russa. Dopo l’anno 1869 in Kijev e in Pietroburgo furono stampate le sopra menzionate raccolte di canti e canti popolari, dei S.ri Rudcenko, Lysenko e Rubez. I giornali russi annunziarono ancora una ricchissima edizione di materie etnografiche, statistiche e filologiche, che ha raccolto una spedizione etnografica, sotto la direzione del
qu'ils s’intéressent aux affaires publiques; on les y intéressera non seulement en travaillant à leur apprentissage politique par le maniement des affaires communales et départementales, mais aussi en entreprenant leur éducation dans la langue, qu’ils comprennent. C’est, à l’heure incertaine ou nous sommes, un des plus pressants devoirs du parti libéral en province.» — Confr. le parole in favore della parte de’ patois nell’istruzione popolare nel libro del prof. Bréal: Quelques mots sur l’instruction publique en France, Paris 1872, pag. 65, e il libro tedesco del Richter Unterricht in der Muttersprache und seine nationale Bedentung. Leipzig, 1872. Ai pareri del separatismo in questa occasione possono esser il miglior responso le parole di un giornale italiano (Corriere di Milano) a proposito di alcune pubblicazioni siciliane: a’ taluni questo patriottismo locale potrà sembrare eccessivo, — non a noi, ché in esso crediamo la miglior base del patriottismo nazionale.