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Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/172

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150 Scola della Patienza

tenni tutti li miei guadagni per danni.

Niuno è degno d’haver Iddio quanto colui, che sà dispreggiare le ricchezze. Poiche assai ricco è colui, che stà bene con la Povertà. Onde benissimo disse Diogene: Paupertas virtus est, quae per se discitur. r La povertà è una virtù, che s’impara da se stessa. La cosa è chiara: se le ricchezze non si perdessero fariano perder molti; e chi è quello così ben cautelato, che maneggi queste spine, e non si punga la conscienza? La Povertà solamente è quella, che da queste spine non è punta. Ma non teme la Povertà, chi aspira alla immortalità. Perche come ben dice S.Gregorio: Quisquis in solo desiderio aeternitatis figitur, nec paupertate conteritur, nec adversitate quassatur. s Chiunque stà fisso nel solo desiderio dell’eternità, ne è travagliato dalla pover-