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Parte I. Cap. IV. | 157 |
vogliamo fare acquisto della castità del corpo senza castigar la carne; vogliamo acquistare la purità del cuore, senza la fatica delle vigilie; vogliamo abondare di virtù spirituali mà con pace della carne: vogliamo haver la gratia della Patienza, senza che niuno ci faccia ingiuria; vogliamo professare l’humiltà di Christo, senza danno dell’honor mondano: e servire a Christo con essere lodati, e favoriti dagl’huomini. Diciamolo in una parola: Vogliamo essere humili senza humiltà. Purche non habbiamo a portare in capo questa corona di strame.
Hor qui non bisogna perdonare alla superbia. Ne questa corona di strame stà meglio in capo ad altri, che di chi la ricusa. E a questi tali si deve onninamente un tal diadema. Elegante ed eruditamente disse Seneca: Unde possum scire, quantum adversis ignominiam,