prato nella piazza, se ne passava per le più frequentate strade della Città alla vista di tutti, alcuni dei quali se ne stupivano, e altri se ne burlavano. Mà egli non ricusò di portare questa Corona di strame, nè la buttò via, anzi se la tenne à grand’honore. E dopo molti anni, che era stato nella Compagnia di Giesù, dopo d’haver letto Filosofia, e Theologia, e predicato con molta sua lode; Tutti quei di casa questa sol cosa ammiravano in lui, che un sì grand’huomo, che a mala pena poteva più star in piedi, e a pena più ci vedea, da dovero, e sì volontieri mentre gl’altri stavano a Tavola, stando talvolta in piedi, ò pure à sedere con molto incommodo nel luogo solito del Lettore, leggeva qualche divoto libro, come s’usa, e variava gl’accenti, e i suoni à modo d’altri. Et havendo già il P. Martino pigliatasi così volontieri questa corona