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168 | Scola della Patienza |
benissimo: Non esse minimum quid, molestiam vel minimam pro Deo toleratam. b Che non è cosa di poco momento qualunque benche minima molestia sopportata per Dio.
Di tutte quante queste molestie, e miserie si può con ogni verità dire: Onerosum sed meritorium: Questo fastidio, ch’io patisco, mi è molesto, mà è meritorio purche io lo patisca per Dio, e volentieri; Perche, come dice S. Agostino: Discutit Deus, quid quisque voluerit, non quid potuerit. c Iddio essamina quello, che ciascuno haverà voluto, e non quello, che havrà potuto.
Quella prudentissima donna di Abigail, quando per placare David gli portava mille rinfreschi accompagnando quel suo presente con queste belle parole, così gli disse: Erit anima Domini mei custodia quasi in fasciculo viventium