Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/225

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Parte I. Cap. V. 203

altra maggiore sì per il tempo che durò, come per il grande spatio di Paesi, che scorse. Mà assai più crudele fù quella, che à tempo di Giustiniano Imperatore fù in Constantinopoli, e ne i luoghi circonvicini, la quale fù sì grande, ch’ogni giorno ne morivano cinque mila, e talvolta ancora dieci mila. Ne fù minore la Peste, che fù in Affrica dopo la distruttione di Cartagine; poiche nella sola Numidia ammazzò ottanta mila huomini; nelle marine d’Africa duecento mila; e vicino ad Utica, trenta mila soldati.b In Grecia sotto l’Imperio di Michaele Duca, vi fù una peste sì crudele, che i vivi non bastavano per sepelir i morti.c Finalmente al tempo del Petrarca, vi fù sì gran peste in Italia, che d’ogni mille huomini à pena dieci ne rimanevano vivi.d

Ma della fame, e delle Carestie, certo, che noi, ne verun’altro