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Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/516

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492 Scola della Patienza

tò che il suo carissimo, e unico figliuolo fusse flagellato, quanto meno la perdonarà a i suoi servi ò alli suoi figli adottivi? Ah che stiamo a negare? Siamo ancora garzoncelli inquieti, inclinati a’ furti, disubbidienti nella Scuola della Patienza, e però dobbiamo essere castigati paternamente, per non haver poi da essere castigati eternamente nell’inferno. Già ognuno può dire: Ego in flagella paratus sum, et dolos meus in conspectu meo semper.a Ego autem non solum alligari, sed et mori in Ierusalem paratus sum, propter nomen Domini Iesu.b Io sono apparecchiato al castigo, e ho sempre avanti gl’occhi il mio dolore; Et io sono in ordine, non solamente per essere legato, mà per morire ancora in Gierusalemme per il nome del mio Signore Giesù Christo. Se dunque quando si castiga un Leone, teme