Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/533

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Parte II. Cap. VI. 509

Maestro l’imparò poi S. Andrea suo discepolo.

Quello, a cui il Principe da a portare una lettera, ò qualsivoglia altra cosa, la bacia, e le fa riverenza anchorche per altro fusse forsi mordacissima, e amara. Così fece Christo, che abbracciò la Croce datali dal padre. Così ancora disse Giob: Dominum dedit. Iddio mi diede questi beni. Ma mi pare che voi siate in errore huomo mio santissimo, perche questo così gran patrimonio, che già havete perduto, lo riceveste da i vostri padri; Queste ricchezze ve l’havete acquistate con la vostra industria; e tanto bestiame ve l’havete messo insieme col vostro ingegno. Non sono altrimente in errore, dice Giob, perche nè la mia industria, ne i miei padri, nè l’ingegno mio mi diedero queste cose, ma fù il Signore, che me le diede: Dominus dedit, il quale usan-