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Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/708

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682 Scola della Patienza

to il castigo, e hò molto a caro d’esser così a cuore al mio Maestro, e ch’ei non habbia affatto perduta la speranza de’ fatti miei. E di che mi voglio sdegnare? E’ officio del Maestro a castigere li scolari, quando peccano, perche a questo modo vanno con più riseruo. O che buona natura, ma rara, che a questo modo riceve i castighi! Così conviene, che noi ci diportiamo con ogni patienza, e longanimità, ringratiando allegramente Dio Padre d’haverci fatti degni d’ammetterci ad esser partecipi della sorte dei Santi. In omni patienza, e longanimitate, cum gaudio gratias agentes Deo, qus dignos nos fecit in partem sortis Sanctorum.a Ma questa è la parte, e la sorte dei Santi. Patire molte cose, e ringratiarne Iddio, che li faccia degni di tanto honore.

Per persuadere questo istesso a