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Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/725

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Parte III. Cap. IV. 699

se: adunque ò mio amantissimo Iddio io sono indegno di patir più penuria per voi? E dall’hora in poi, gl’altri ancora se gli mostrarono più benigni, e come dice lo Scrittore di quella historia, repausebant eum, lo lasciavano riposare, e amorevolmente l’accoglievano.

a Id. to. q. in c. 1 ep. ad Ro. ho. 2. init. b Id. in c. 11. Gen hom. 10 post med. c Id. to. 5. hom. 1. prop. fin. d S. Aig. to. 10. ser. III. de temp. e S. Greg. p. 3 past. admonit. 14 init. f Vit. Patrum. tract. de fortit.

§. 3.

Q

Uell’ottimo, e patientissimo vecchio di Tobia, non si lamentò di Dio, perche gli fusse venuto il male della cecità; ma se ne stette immobile nel timor di Dio, ringratiandonelo per tutto il tempo della vita sua. Questo noi habbiamo da imitare con