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Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/73

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Parte I. Cap. II. 51

d’essere soldato del preso Capitano. Ma Pietro a questo modo imparò à conoscersi; dicendo S. Agostino: Profectus noster per tentationem fit, nec quisquam sibi innotescit, nisi tentatus. f Il nostro profitto si fà per mezo della tentatione, ne vi è alcuno, che si conosca bene, se non è tentato. Chi saperia mai, che il fuoco stesse nascosto nelle vene d’un sasso se non lo percuotesse con l’acciaio?

Finalmente Iddio ci corona con l’affliggerci. Ciò osservando San Gregorio dice: Cum innoxius flagello atteritur ei per patientiam, meritorum summa cumulatur. Electorum anima nunc marcescit, quia in illa postmodum aeterna exultatione viridescit, modo eos laetitiae post sequuntur. g Quando un’innocente è travagliato, se gl’accrescono per la patienza i meriti. E l’anima de gl’eletti adesso si