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712 Scola della Patienza

to di somma religione nelle cose avverse ringratiare Dio.

Le carni, che si mettono nello stipo per arrostire, sono fra di loro molto differenti. Perche se si hà d’arrostire un cappone, ò qualche altro pollo magro, secco, e senza succo, egli è necessario, che il cuoco il vada continuamente ungendo con strutto, ò altra cosa simile, e con tutto ciò vi sarà da fare assai, che la vivanda non riesca secca come un’osso, ò pure come paglia, ò legno; ma se si haverà da arrostire un paparo, ò una gallina grassa, ò un buon cappone, ò una vitella mongana, ò qualche buon porcello, ò gallo d’India, non bisognerà ungerli troppo con altri grassi liquori, perche a ciascuno basta il proprio, e ve n’avanza ancora. E queste sono vivande signorili, e degne della tavola di qualsivoglia galant’huomo. Così a punto quegl’huo-