Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/81

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Parte I. Cap. II. 59

potrai tù convenire? An non licet mihi quod volo facere? Amice, non facio tibi iniuriam, tolle quod tuum est, et vade. b Non mi è forse lecito di far ciò che voglio? Amico, io non ti fo ingiuria: pigliati quello, ch’è tuo, e vattene via. Spiegando S. Agostino questa equità di Dio dice così: Subtrahit nobis aliquando, quae necessariis sunt, et atterit nos, ut sciemus, quia Pater Dominus est non solum blandiens, sed et flagellans. c Ci leva tal volta quelle cose, che ci sono necessarie, e ci castiga: accioche noi sappiamo, ch’egli e ci è Padre, e Signore, non solamente quando ci accarezza, mà ancora quando ci castiga. E chi sarà quello, che possa dirgli, che quì ci faccia una minima ingiuria? Stà in arbitrio del Principe dare a questo un cavallo, à quello una collana, à quello un Governo, à questo altro niente: Mà dato, che ci si devano le