Pagina:Drigo - La Fortuna, Milano, Treves, 1913.djvu/145

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lo sguardo calmo che non la lasciava, poi animandosi via via che raccontava.

— La nuova vita.... la casa.... i restauri.... il giardinetto.... le nuove relazioni....

A questo punto si arrestò improvvisamente.

— Continua tu, mamma.

E Nanna, ingarbugliandosi ancor più della figlia, proseguì:

— L'amicizia con Pasquetta, una buona ragazza.... le passeggiate fino al paese.... Quella vita di moto faceva molto bene a Innocenza....(si era fatta rossa e grassa!...) gli incontri.... infine.... infine.... perchè nasconderlo?... c'era un giovane che aveva delle intenzioni su Innocenza. Erano venute per questo, per confidarsi alla Superiora, per chiederle consiglio, e raccomandarsi alle sue preghiere. Poichè....poichè naturalmente.... per il motivo di questo giovane.... Innocenza non avrebbe più potuto ritornare in convento.

Vi fu una pausa interminabile che un moscone annaspante presso ai vetri riempì del suo assordante ronzìo. La nebbia si era levata; dalle alte finestre entrava il sole allegro. Due suore giovani, colle gonne rimboccate, gettavano grandi secchie d'acqua sulle mattonelle del porticato in fondo al cortile; nella stanza accanto una mano infantile ripeteva le scale, sbagliando ostinatamente la stessa nota.

— Do, re, mi, fa, sol, sol, sol....

Finalmente una pioggia di domande si scaricò sulle spalle delle due donne: lenta, calma, monotona.