Pagina:Drigo - La Fortuna, Milano, Treves, 1913.djvu/221

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II.

Il coupé di casa Cantelmo, nero filettato di bianco, e quello di casa Monfalcone, verde colla gran fascia azzurra, arrivarono contemporaneamente alla porta del Casino.

Dal primo scesero il barone Virdia e il duca di Cantelmo e si affrettarono premurosamente verso la seconda carrozza di cui un giovane cameriere aveva aperto lo sportello.

Il barone Virdia aiutò a scendere donna Ottavia, tutta imbacuccata nelle pellicce, poi una manina guantata di bianco porse al duca di Cantelmo un ventaglio, una borsetta d'oro, una lunga sciarpa di merletto, e infine Valeria balzò leggermente a fianco di lui, fulgida e bionda, colla testolina sbocciante come un fiore dall'alto colletto del mantello azzurro.

E le due coppie s'incamminarono lentamente su per lo scalone.

Era già molto tardi, e la festa era nel suo massimo splendore.

Ma Valeria arrivava sempre tardi, per indifferenza o per civetteria, e i suoi adoratori che lo sapevano l'aspettavano al varco nel vestibolo per accaparrarsi subito un giro di valzer o una quadriglia: vana lusinga sperare il cotillon che ella disertava troppo spesso colla scusa della stanchezza della nonna, o che