Pagina:Drigo - La Fortuna, Milano, Treves, 1913.djvu/335

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— Ma io mi accontenterei di far loro da serva, mi accontenterei di aiutar Laura in cucina! Ma io mi faccio piccola piccola, umile umile, cerco di occupare il minor posto possibile, di nascondermi, di scomparire.... E non basta! E non basta!... Che cosa mi hanno fatto, mi domandi? Nulla! Ma è il gelo che sento vicino a me, l'indifferenza che mi respinge, il silenzio che mi si fa intorno.... Ah, tu non sai, Antonio, tu non puoi sapere!

— Senti, Adelaide: forse la colpa è mia. Dovevo prevenirti, aprirti gli occhi, prima di riprenderti con noi. È una verità amara e dolorosa, ma è verità: quando uno si è scelto una via.... come la nostra.... deve seguire quella, capisci?... Ad ogni costo. Meglio pagare con tutta la vita la leggerezza d'un giorno che tornare indietro per divenire mille volte più infelici, più miseri, più spostati di prima.... La nostra, strada, la mia e la tua, Adelaide, non hanno ritorno! Credi tu di essere la sola a soffrire, la sola a rimpiangere?... — Ma Don Antonio s'interruppe vivamente, scrutò il volto di sua sorella col terrore ch'ella avesse indovinato il non espresso pensiero. — Senti, Adelaide; calmati: sii buona. Cerca di farti compatire e di compatire. Le tue sorelle hanno un ottimo cuore. Prega; prega con devozione e con fede...

— Non ho più fede, non ho più fede, Antonio! Non sento che rancore e dolore! Ti giurc che qualche volta penso di non esser più degna di comunicarmi.... temo di essere dannata... temo....