Pagina:Drigo - La Fortuna, Milano, Treves, 1913.djvu/69

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— Madre! madre! Il bambino è morto! Sono fuggita! Tenetemi con voi!

Il padre, i fratelli, immobili, intorno alla tavola, sotto la lucernetta a petrolio, sono impietriti come al cader d'una folgore vicina.

La cognata si alza in piedi, faticosamente, col ventre enorme; guarda la disperata, ostile.

Un'ora dopo il dottor Fabrizi e Giovanna colla baia grondante sudore, irrompono nel cortiletto, e Rosa riparte con loro, nascosta negli scialli, col viso coperto e le mani fredde.

Ritorna al suo posto.

Come il cane alla catena, fino alla morte.