Pagina:Due novelle aggiunte in un codice del MCCCCXXXVII.djvu/62

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Fulla, ed essendo fedelmente servito, così dal Fulla e dalla sua donna, come da famigli a lui deputati, mess. Giovanni ebbe un giorno il Fulla, e dimandollo teneramente de’ suoi fatti e di suo stato, e appresso gli disse: Io vedo che tu hai tre fanciulle femmine: come hai tu da maritarle quando da ciò seranno? Rispose il Fulla: Messere, io non potrei dare loro uno soldo, se Iddio non mi apparecchia altra ventura; ma converrammi tanto vendere di quello poco ch’io ho, che le possa maritare; ed è mia intenzione di maritarle in contado, però che qui si costuma di dare sì grande dote, per le grandi spese che ci si fanno, che non mi sarebbe possibile qui maritarle. Messere Giovanni disse al Fulla: Io voglio che tu ti conforti, che Iddio non t’abbandonerà. Poi appresso gli disse: Io voglio che tu mi prometta, di cosa ch’io ti dica, tu mai ad alcuna persona dirai. E ricevuto la promessa gli disse: Fulla, tu m’hai tanto servito e servi tu e la tua donna,