Pagina:Dumas - Il tulipano nero, 1851.djvu/228

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Con due giorni di lavoro Boxtel condusse la chiave a perfezione. La porta di Rosa fu aperta senza strepito, senza sforzo, e il falsario trovossi nella camera della giovine, solo a solo col tulipano.

La prima azione criminosa di Boxtel era stata di scavalcare un muro per disotterrare il tulipano; la seconda di penetrare nel prosciugatolo di Cornelio per una finestra aperta; e la terza d’introdursi nella camera di Rosa con una chiave falsa.

Lo si vede, che l’invidia faceva fare a Boxtel rapidi passi nella carriera del delitto. Ei trovossi dunque solo a solo col tulipano.

Un ladro ordinario si sarebbe messo il vaso sotto braccio, e l’avrebbe portato via. Ma Boxtel non era un ladro ordinario e fece i suoi calcoli, osservando il tulipano coll’aiuto della sua lanterna cieca. Vide che non era ancora tanto innanzi da dargli la certezza che fosse nero, quantunque le apparenze ne offrissero tutta la probabilità.

Riflettè che se non fiorisse nero, o che se pure fiorisse con qualche macchia qualunque, avrebbe commesso un furto inutile.

Riflettè che tal furto avrebbe fatto strepito, che sarebbesi preso qualche indizio dopo il fatto del giardino, che si farebbero delle ricerche, e che, per quanto bene potesse egli nascondere il tulipano, non sarebbe stato impossibile ritrovarlo.

Riflettè che nascondendolo di maniera che non si fosse potuto ritrovare, potrebbe nel portarlo or qui or là subire un qualche malanno.

Riflettè finalmente che meglio valeva, dacchè egli teneva la contracchiave della camera di Rosa e po-