Pagina:Dumas - Il tulipano nero, 1851.djvu/303

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Non si provò niente affatto a contrariare o a difendersi: offerse al principe il toccante spettacolo di una ingenua disperazione bene visibile e commovente per un cuore così grande e di uno spirito tanto vasto quanto quello che lo contemplava.

— Permettete al prigioniero che scenda, disse lo Statolder, e che vada a vedere il tulipano nero, ben degno di essere veduto almeno una volta.

— Oh! fece Cornelio mezzo svenuto dalla gioia e pencolante sul montatoio della carrozza; oh! Signor mio!...

E gli si strinse la gola; e se non l’avesse sorretto l’officiale col braccio, co’ ginocchi e la fronte nella polvere il povero Cornelio avrebbe ringraziato Sua Altezza.

Dato il permesso, il principe continuò il suo cammino nel bosco in mezzo alle acclamazioni le più entusiaste.

Giunse ben presto alla sua gradinata, e il cannone tuonò nel lontano orizzonte.


XVII


Conclusione.


Van Baerle accompagnato da quattro guardie, che aprivansi un passo tra la folla, tagliò obliquamente versò il tulipano nero, cui via via che si avvicinava, divorava con gli occhi.

Lo vide finalmente, vide quell’unico fiore, che doveva sotto sconosciute combinazioni di caldo, di freddo, d’ombra e di luce apparire un giorno per