Pagina:E supremi apostolatus (edizione Roma 1903).djvu/21

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per noi mestieri, o Venerabili Fratelli, che più oltre ci affatichiamo per vedere ogni cosa restaurata in Cristo. Nè da ciò si aspetti solo giovamento per l’acquisto dei beni eterni; se ne otterrà altresì aiuto grandissimo pei vantaggi del tempo e dell’umana convivenza. Poste infatti in sicuro le cose anzidette, i nobili ed i ricchi sapranno essere giusti e caritatevoli a riguardo degli umili, e questi porteranno con tranquillità e pazienza le strettezze di uno stato più angustioso; obbediranno i cittadini non già al libito ma alle leggi; si guarderà qual dovere la riverenza e l’amore verso dei governanti, la cui potestà non viene se non da Dio1. Che più? Allora finalmente sarà chiaro ad ognuno che la Chiesa, quale da Cristo fu istituita, deve godere piena ed intera libertà ed indipendenza da ogni estraneo dominio; e che Noi, nel rivendicare questa stessa libertà, non solo tuteliamo i diritti sacrosanti della religione, ma provvediamo eziandio al comun bene ed alla sicurezza dei popoli. Sta difatto che la pietà è utile ad ogni cosa2: ed essa incolume e fiorente, sederà davvero, il popolo nella pienezza della pace3.

Dio, che è ricco in misericordia4, acceleri benigno questa restaurazione dell’uman genere in Gesù Cristo; giacchè non è opera di chi vuole nè di chi corre, ma di

  1. Rom. xiii, 1.
  2. I Tim. iv, 8.
  3. Is. xxxii, 18.
  4. Ephes. ii, 4.