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Eccher, La fisica sperimentale dopo Galileo 375

il “Trattato del moto dei gravi„ nel quale prende a studiare l’efflusso dei liquidi, determinandone con raro acume le leggi, che ancor oggi portano il di lui nome. E nel campo sperimentale s’occupò assai della costruzione dei cannocchiali, nell’eseguire i quali fu reputato eccellente, e del perfezionamento del microscopio semplice, valendosi come lente di palline di vetro soffiato alla lampada. Quale Accademico della Crusca lesse a quel nobile consesso un suo lavoro sul tema “La gloria dopo la morto è un nulla e non vale la pena che ci diamo per raggiungerla. Dopo la morte tutti gli uomini sono egualmente celebri.„

Strano argomento per un Torricelli, di cui il nome resterà eterno nella storia dell’umano progresso.

Ultimo dei discepoli che maggiormente il Galileo aveva prediletto, di tutti il più giovane, il Viviani non contava alla morte del sommo maestro che soli 20 anni. Mente acuta, animo aureo, applicatosi con ardore allo studio della geometria, comprese come solo Galileo fosse in grado d’avviarlo a forti studi e procurò di farne la conoscenza. Galileo, già cieco, l’accolse coll’usata benevolenza, e l’ebbe caro come un figlio; e Viviani non solo trasse sommo profitto dal tempo passato nella famigliarità del maestro, ma con-