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parte terza - capitolo iii | 215 |
trafico, e che in Venezia sia questo accidente benissimo e sia una delle cause dell’abbondanza, quale trafico sia causa della quantitá de’ negozi; dunque questo, che si è detto di sopra, contradice a quello: — rispondo che, considerato bene e inteso quel che ho detto nella prima parte, non solo non contradice a questo che dico, ma conferma il medesimo; mentre intanto ho detto che il trafico grande sia causa de l’abbondanza, in quanto nel luoco dove è, e a rispetto delle robbe d’altri paesi per altri paesi, e cosí de’ negozi, e non per esso solo, che fa il contrario effetto; e nel medesimo loco si è provato il trafico in Regno non posser essere se non a rispetto di se medesimo: quale è causa di penuria e non d’abbondanza, avendo rispetto a esso; e, dove è causa d’abbondanza, è a rispetto d’altri luochi, come in Venezia. E, oltre della detta ragione, per la quale si vede che è causa d’impoverire e non di far abbondare il Regno di moneta il crescer il valor della moneta forastiera, se ne adduce un’altra maggiore: perché, con questo crescimento di moneta forastiera, con guadagno grandissimo si estraerá la moneta propria, e, portandola nel luoco de la forastiera, farne di quella per ritornarla in Regno con il vantaggio, e, sempre ritornando quella cavata dall’istesso Regno, estraerne maggior quantitá; e cosí continuare sempre crescendo, e con poca quantitá estraerne tutta quella che vi è.
Deroga alla ragione del prencipe, poiché, dovendo andare tutta la moneta forastiera in zecca, acciò si fonda e converta in moneta propria, e da questo abbia la ragione e beneficio di zecca correndo per moneta, lo viene a perdere; e, permettendo che corra la moneta forastiera, il prencipe, che non tiene miniere d’oro e d’argento nel suo Stato, deve dismettere la zecca. Può causare danno a’ suoi sudditi universale con occasione di possere essere defraudati, o con malizia o senza, dal prencipe forastiero; come, per esempio, mentre corre nel paese dell’altro prencipe la sua moneta, il prencipe della moneta, o con malizia o senza, bassa la lega. Senza dubbio, ritrovandosi introdutta la valuta, non dico piú di quel che valeva, ma ancora il giusto, correrá la moneta di lega piú bassa per quella prima; sí che