Pagina:Economisti del Cinque e Seicento, Laterza, 1913.djvu/231

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parte terza - capitolo iv 221

donde per questa ragione è chiaro che, giovando il remedio di sbassar la moneta, non ostaria alcuna delle predette ragioni.

Ma, dovendosi determinare se questo remedio è espediente, bisogna discorrere d’altra maniera. E prima, che beneficio genera universalmente al Regno. Secondo, che disordine può causare effettivamente. Terzo, se si può dare remedio a’ detti disordini.

In quanto al primo, se si vuol dire che questo facesse abbondare il Regno di moneta con farvene venire, si ha da vedere se si sbassa il peso della moneta propria e si lascia come stava il prezzo della forastiera, e cosí si viene a sbassare il prezzo di quella a rispetto della propria: questo non può generare che venga moneta piú di quella che vi veneva, perché, vi perde, e, se non vi perde, non vi guadagna.

Se si dice che si cresce alla forastiera conforme si sbassa la propria: e questo non altera cosa alcuna a rispetto della moneta forastiera, ma la lascia come stava e non può operare nuovo accidente; e tanto piú, quanto sopra si è provato che crescere il prezzo alla forastiera non produce l’effetto dell’abbondanza, anzi della penuria, ancoraché venga il denaro in Regno per qualsivoglia rispetto. Sí che il remedio non è espediente per questo effetto.

Se si dice, come il predetto asserisce, che non lascia andare la moneta fuora Regno: questo non è remedio per fare abbondare, ma per conservare; e questo bastaria alli Stati che sono ricchi e abbondanti, che hanno donde ne vengano, e non a quelli che sono poveri e bisognosi. Né meno questo remedio per conservare quelli pochi che sono in Regno saria sufficiente, perché saria sufficiente quando l’estrazione si facesse a rispetto del guadagno, ché in tal caso il sbassare di peso saria a proposito, perché non la faria uscire (si bene questo non uscire genera danno e non utile). Ma in Regno non vi è questo, come si è detto, e l’estrazione in Regno si faria a altro rispetto che per il guadagno; né vi è parte in Italia che, portandosi, non si perda, e il principale timore dell’estrazione, che genera danno necessariamente, è per l’entrate e industrie di forastieri, che per tale